Il mito di Edipo e l’invenzione del colpo di scena

Cosa simboleggia il mito di Edipo nell’ambito della scrittura creativa e dello storytelling? Ripercorriamo questa antica narrazione e vediamo chi era Edipo, cosa ci insegna il suo mito, in cosa consiste il complesso di Edipo e perché è importante conoscerlo anche ai nostri giorni.

Il mito di Edipo raccontato da Sofocle

Il mito di Edipo, narrato principalmente nella tragedia “Edipo re” di Sofocle, è tra i miti più studiati e reinterpretati della storia della letteratura.

Cos’è un mito dell’Antica Grecia

Qui va fatta una piccola precisazione sul significato di “mito”. Quando si parla di mito dell’antica Grecia, ci si riferisce a narrazioni tradizionali che venivano tramandate oralmente di generazione in generazione prima di essere fissate per iscritto. Questi miti non furono creati da un singolo autore, ma erano il risultato di secoli di tradizione orale.

I miti greci servivano a spiegare fenomeni naturali, insegnare lezioni morali e trasmettere valori culturali e religiosi. Erano racconti condivisi e adattati da vari narratori nel corso del tempo, il che significa che non esiste una versione originale o definitiva di un mito.

Solo successivamente, con l’avvento della scrittura, i greci iniziarono a mettere per iscritto queste storie. Alcuni scrittori e poeti, come Eschilo, Sofocle ed Euripide, hanno reinterpretato e ampliato le storie mitologiche, contribuendo attraverso le loro tragedie a preservare e diffondere i miti. Ma non furono loro a crearli ex novo.

Quindi, quando si parla dell’Edipo di Sofocle, non si intende che Sofocle è l’autore di questo mito, ma che lui lo ha riadattato e reinterpretato per creare una rappresentazione teatrale.

Chi è Sofocle, l’autore della tragedia “Edipo Re”

Sofocle (circa 496 a.C. – 406 a.C.) è stato uno dei più grandi drammaturghi dell’antica Grecia, noto per aver scritto oltre 120 tragedie, delle quali solo sette sono giunte fino a noi in forma completa. È considerato uno dei tre grandi tragediografi ateniesi, insieme ad Eschilo ed Euripide. Tra le sue opere più celebri, oltre ad “Edipo Re”, troviamo “Antigone” ed “Elettra”.

Nelle sue opere Sofocle attua una profonda indagine delle emozioni umane e dei dilemmi morali, esplorando temi universali come il destino, la colpa, l’orgoglio e la giustizia. Sofocle ebbe un’influenza forte sul teatro, sullo sviluppo del dramma, sulla letteratura e l’arte occidentali. Le sue tragedie hanno gettato le basi per il teatro occidentale moderno, sono ancora oggi rappresentate in tutto il mondo e continuano ad essere studiate per la loro profondità psicologica e la loro maestria narrativa.

Cosa racconta il mito di Edipo

Nella tragedia “Edipo Re” di Sofocle, la narrazione è strutturata in questa maniera. Ci sono una serie di antefatti che sono citati dai personaggi ma non vengono messi in scena.

A Laio, re di Tebe, viene profetizzato che suo figlio lo ucciderà e sposerà sua madre. Per evitare questo destino, Laio ordina di abbandonare Edipo appena nato sul monte Citerone, con i piedi legati. Il bimbo però non muore: un pastore lo trova e lo porta a Corinto, dove il re Polibo e la regina Peribea lo adottano e lo crescono come loro figlio.

Da adolescente Edipo viene a conoscenza della profezia attraverso l’oracolo di Delfi. Non sapendo di essere stato adottato, fugge da Corinto per paura di fare del male ai suoi genitori. Questi moriranno poi di vecchiaia. Edipo quindi è convinto che la profezia non si avvererà. Questi sono gli antefatti.

La rappresentazione teatrale inizia con la città di Tebe afflitta da una terribile peste. Edipo è diventato re in questa città dopo aver risolto l’enigma della Sfinge e ha sposato Giocasta, la vedova del re Laio. Quindi è compito suo risolvere il problema della pestilenza che affligge i suoi cittadini.

Decide quindi di mandare Creonte, fratello di Giocasta, a consultare l’oracolo di Delfi. L’oracolo risponde che la peste terminerà solo quando sarà punito l’assassino di Laio, l’ex re di Tebe.

Edipo inizia ad indagare sull’omicidio di Laio e, dopo aver interrogato il veggente Tiresia, scopre di essere lui stesso l’assassino. Tuttavia non riesce a capacitarsi della cosa e accusa Tiresia e Creonte di complottare contro di lui.

Un po’ alla volta il protagonista rimette insieme i pezzi del suo passato e scopre di essere figlio di Laio e Giocasta. Lui stesso ha ucciso suo padre durante un incontro casuale sulla strada verso Tebe, mentre fuggiva da Corinto e dai suoi genitori adottivi. Ha poi sposato Giocasta, sua madre, realizzando così la terribile profezia.

Nel finale Giocasta, appena si rende conto dell’avveramento della profezia, si suicida impiccandosi. Edipo, dopo aver preso atto della verità, si toglie la vista accecandosi con una spilla presa dal vestito di sua madre. Se ne va poi da Tebe verso un esilio volontario, in modo che la pestilenza abbia fine. Il suo posto viene preso da Creonte.

Cosa ci insegna il mito di Edipo

Nello storytelling e nella scrittura creativa, il mito di Edipo ci insegna l’utilizzo di diverse tecniche e funzioni chiave. Vediamo le principali.

Un esempio ben riuscito di colpo di scena

La storia di Edipo ha avuto un ruolo fondamentale nell’invenzione e nella comprensione del colpo di scena, grazie al quale si introduce un cambiamento improvviso nella situazione di un personaggio.

Il colpo di scena avviene quando Edipo scopre la sua vera identità e le sue azioni passate. Questa rivelazione sconvolgente cambia completamente la comprensione degli eventi sia per il protagonista sia per il pubblico. La tecnica del colpo di scena è diventata un elemento essenziale nella narrazione moderna e viene utilizzata per sorprendere il pubblico e aggiungere profondità alla trama.

Di solito la trama mostra una serie di elementi contorti e incomprensibili; gli spettatori fanno delle ipotesi ma nessuna è esaustiva. Il colpo di scena scioglie ogni dubbio e fa luce su tutte le contraddizioni.

La storia di Edipo è un viaggio dall’ignoranza alla consapevolezza. All’inizio della tragedia, Edipo è ignaro della sua vera identità e delle sue azioni passate. Man mano che la trama si sviluppa, Edipo scopre la verità su se stesso e il suo passato in modo devastante. Questo percorso di scoperta che culmina nel colpo di scena è un elemento vincente nelle narrazioni.

Il colpo di scena ha anche una funzione di “catarsi”, cioè di liberazione dalle emozioni negative. Non solo il protagonista scopre la (tragica) verità ma anche gli spettatori provano un sollievo nell’aver capito le ragioni che stavano dietro agli eventi. La verità, anche se getta il protagonista e gli spettatori in una situazione di profonda tristezza, li libera dai dubbi e dalle incertezze e li fa riflettere sugli errori e sui limiti umani.

Il destino e le azioni per contrastarlo

Il mito di Edipo simboleggia l’inevitabilità del destino. Nonostante tutti i tentativi del protagonista e dei suoi genitori di evitare la profezia che lo condannava a uccidere il padre e sposare la madre, essa si compie inesorabilmente. In questa storia il destino è una forza potente e non contrastabile. Edipo intraprende una serie di atti per opporsi ad esso e questa sua perseveranza crea patos e suspense, oltre a strutturare la trama. Purtroppo il suo impegno è inutile ed è in questo che si concretizza la tragedia.

In genere nelle opere letterarie il destino è un elemento cruciale e ambiguo. A volte il protagonista lotta per cambiarlo senza riuscirci, come nel mito di Edipo; in altre storie invece il protagonista riesce ad andare contro al destino e a redimersi, dimostrando di avere un controllo sulla propria vita.

Il concetto di destino si porta dietro il concetto di identità: i personaggi, nell’affrontare il destino, conoscono meglio anche stessi, compiono una serie di azioni che li fanno crescere spiritualmente, scoprono di più sul loro passato e sulle loro origini.

In cosa consiste il complesso di Edipo

Il mito di Edipo è stato cruciale per lo sviluppo della teoria psicoanalitica di Sigmund Freud.

Sigmund Freud (1856-1939) è stato un neurologo e psicologo austriaco, considerato il fondatore della psicoanalisi, una disciplina che ha rivoluzionato la comprensione della mente umana e del comportamento.

Freud introduce il concetto del complesso di Edipo nella sua opera “L’interpretazione dei sogni” (1899). In questo manuale, Freud esplora come i sogni riflettano i desideri inconsci e analizza il mito di Edipo come una chiave per comprendere i desideri e i conflitti latenti nella psiche umana.

Lo studioso ha utilizzato la storia di Edipo per spiegare una fase dello sviluppo psicologico in cui un bambino prova desideri inconsci verso il genitore del sesso opposto e rivalità verso il genitore dello stesso sesso. La risoluzione del complesso di Edipo è cruciale per lo sviluppo mentale; un fallimento nella risoluzione di questo conflitto può, secondo Freud, portare a nevrosi e a problemi psicologici nell’età adulta.

Come tutte le teorie, anche questa di Freud ha ricevuto molte critiche. Nell’ambito della scrittura creativa e dello storytelling è comunque strategico conoscerla. Il mito di Edipo, la tragedia di Sofocle, il complesso descritto da Freud ci permettono infatti di apprendere tecniche di narrazione avvincenti e di creare racconti emozionanti per il pubblico.