La SEO su Instagram è un concetto essenziale da comprendere per utilizzare al meglio questa piattaforma social e ottenere risultati concreti. Solo negli ultimi anni si è iniziato a parlare di SEO specifica per Instagram.
Probabilmente ricorderete che in passato gli hashtag erano fondamentali per posizionarsi nel feed di Instagram. Oggi la situazione è cambiata e gli hashtag non rivestono più lo stesso ruolo cruciale di una volta.
Vediamo insieme l’evoluzione di Instagram nel tempo, per capire meglio cos’è la SEO su questa piattaforma e come siamo arrivati a questo punto.
L’evoluzione di Instagram dal 2010 a oggi
Instagram è stato lanciato nel 2010 e in breve tempo ha raggiunto il traguardo di 1 milione di utenti. Già nel 2011 la piattaforma contava 5 milioni di utenti. Nel 2012, meno di due anni dopo la sua nascita, Instagram è stato acquisito da Facebook (ora Meta), entrando ufficialmente nel suo ecosistema.
Come funziona il feed di Instagram
Inizialmente, il feed di Instagram seguiva un ordine cronologico inverso: i post venivano mostrati agli utenti in base al momento in cui venivano pubblicati, con i contenuti più recenti in cima. Oggi la situazione è completamente cambiata e l’algoritmo di Instagram non segue più un semplice ordine cronologico ma si basa sul principio della rilevanza e della SEO su Instagram (di cui parlerò di seguito in questo articolo).
La funzionalità hashtag di Instagram
Nel 2011 Instagram ha introdotto la funzione degli “hashtag“, ovvero la possibilità di inserire il simbolo # seguito da parole chiave all’interno delle descrizioni dei post, senza spazi tra le parole. Ogni hashtag diventa un collegamento cliccabile che indirizza l’utente verso una pagina dedicata, dove sono raggruppati tutti i post che utilizzano lo stesso hashtag.
Questa innovazione è stata una delle caratteristiche principali di Instagram, poiché permetteva agli utenti di esplorare nuovi contenuti basati sui loro interessi personali. Usare hashtag pertinenti consentiva ai post di raggiungere un pubblico più ampio, includendo non solo i propri follower ma anche persone che non seguivano il profilo. Così, i contenuti potevano ottenere più visualizzazioni e interazioni in modo organico, senza la necessità di investire in pubblicità.
Per esempio, un fan di Ken Il Guerriero poteva visitare la pagina dedicata all’hashtag #kenilguerriero, esplorare i post associati, interagire con essi e magari seguire gli utenti che li avevano pubblicati. Allo stesso modo, inserendo l’hashtag nei propri post, poteva ottenere più visibilità e nuovi follower da parte di persone appassionate allo stesso argomento.
In seguito Instagram ha introdotto la possibilità di seguire direttamente gli hashtag, ampliando ulteriormente le loro funzionalità. In questo modo, i post di maggiore qualità associati a un determinato hashtag potevano apparire nel feed principale degli utenti, rendendo più facile la scoperta di nuovi contenuti senza la necessità di cercare manualmente o utilizzare hashtag specifici per visualizzare nuovi post e profili interessanti.
Esplora: la sezione per i contenuti suggeriti
Una delle aggiunte più apprezzate su Instagram è stata l’introduzione della sezione “Esplora”. Questa funzionalità offre agli utenti una selezione di post popolari e suggeriti, basati sugli interessi personali e sulle interazioni precedenti all’interno della piattaforma.
La rilevanza, principio di base del nuovo feed
Nel 2016, Instagram ha cominciato a implementare un algoritmo che ha modificato il feed da cronologico a uno basato sulla rilevanza. L’algoritmo tiene conto di diversi fattori per decidere quali contenuti mostrare per primi, come ad esempio le interazioni passate dell’utente con account specifici o simili, la popolarità dei post e le preferenze dichiarate. Questo cambiamento ha reso il feed più personalizzato e simile a quello di Facebook, dove i post degli amici più stretti o delle pagine seguite appaiono in primo piano.
Storie e Reels
Negli ultimi anni, Instagram ha introdotto due funzionalità che hanno riscosso grande successo: le Storie, video o foto che scompaiono dopo 24 ore, e i Reel, brevi video creativi arricchiti da effetti speciali. Queste due novità hanno contribuito ad ampliare le possibilità di condivisione e interazione per gli utenti della piattaforma.
L’abuso degli hashtag: la tendenza verso la SEO su Instagram
L’algoritmo iniziale di Instagram si basava su pochi fattori come gli hashtag, le interazioni precedenti e la popolarità del profilo. Questo lo rendeva semplice da comprendere, ma anche vulnerabile a comportamenti scorretti da parte degli utenti. Diversamente, l’algoritmo di Google, ad esempio, considera oltre 200 fattori per il posizionamento dei contenuti.
Gli utenti sfruttavano questo sistema utilizzando un gran numero di hashtag popolari, anche se non pertinenti ai loro contenuti, solo per ottenere maggiore visibilità. Questo fenomeno, conosciuto come “hashtag stuffing” o “hashtag spamming”, saturava il feed con post irrilevanti, peggiorando l’esperienza di navigazione.
Instagram ha inoltre dovuto bloccare molti hashtag, spesso collegati a contenuti inappropriati, come violenza o materiale sensibile, poiché violavano le linee guida della piattaforma.
Un altro problema comune era l’uso di bot o app di terze parti, che automatizzavano l’inserimento di hashtag e le interazioni, incrementando artificialmente la visibilità degli account.
Tutto questo ha portato gli sviluppatori a ragionare per impostare l’algoritmo in maniera diversa e si è iniziato a parlare di SEO su Instagram.
Il miglioramento dell’algoritmo: come sfruttare la SEO su Instagram
Negli ultimi anni, Instagram ha progressivamente migliorato il suo algoritmo per ridurre pratiche abusive e spam, ispirandosi al modello SEO (Search Engine Optimization) utilizzato dai motori di ricerca come Google.
Ma come opera un algoritmo SEO? Essenzialmente, un algoritmo di questo tipo analizza, indicizza e classifica i contenuti basandosi su criteri di rilevanza e qualità.
Ecco i principali elementi valutati oggi dall’algoritmo di Instagram:
- Descrizione e parole chiave
L’algoritmo prende in considerazione le parole chiave presenti nella descrizione del post. Queste devono essere pertinenti e usate in modo naturale, legate al contenuto visivo. Anche gli hashtag devono essere pertinenti. Se la descrizione non corrisponde al contenuto multimediale, gli utenti se ne accorgono e il post ne risente in termini di visibilità. È quindi cruciale che la descrizione rifletta accuratamente ciò che viene mostrato nel post, nella storia o nel reel. - Qualità dei contenuti multimediali
Foto, video e audio vengono analizzati per rilevarne la qualità. Contenuti come video a bassa risoluzione o immagini sgranate possono essere penalizzati, così come contenuti con loghi di altre piattaforme. È importante quindi garantire un’alta qualità visiva e sonora. - Engagement
L’algoritmo considera le interazioni, come like, commenti, condivisioni e salvataggi, per determinare la rilevanza di un post. I contenuti che ottengono alti tassi di engagement vengono generalmente mostrati a un pubblico più ampio. - Geolocalizzazione
Il tag dei luoghi sta guadagnando sempre più importanza su Instagram. Inserire la posizione nei post, storie e reel può aiutare a raggiungere persone interessate a contenuti relativi a determinate aree geografiche. - Testo alternativo
Instagram permette di aggiungere testo alternativo alle immagini, utile per migliorare l’accessibilità per utenti ipovedenti e per aiutare l’algoritmo a comprendere meglio il contenuto dell’immagine, contribuendo così al miglioramento della SEO del post. - Frequenza di pubblicazione
Pubblicare con costanza, specialmente quando il proprio pubblico è più attivo, aiuta ad aumentare la visibilità dei contenuti. Gli account che postano regolarmente tendono ad avere un miglior posizionamento.
Questi sono i fattori principali da considerare per ottimizzare i propri contenuti e sfruttare al meglio la SEO su Instagram. Integrarli nella propria strategia aiuta a ottenere interazioni più significative e follower di qualità.
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